Puglia: I trulli e le masserie

La Puglia, in particolare nella zona della Valle d’Itria, è punteggiata di trulli che si susseguono uno dietro l’altro, con i loro tetti conici fatti di pietre antiche e i misteriosi segni di calce sulle loro facciate. Si tratta di simboli che esprimono la tradizione cristiana delle popolazioni che abitarono questa terra: la Croce, il Sacro Cuore, il San­tissimo Sacramento. In alcuni casi si tratta di disegni magici e fantastici, che alcuni studiosi sostengono essere se­gni pagani mutuati poi, nei secoli lontani, dal Cristianesimo.

La Puglia è anche ricca di masserie, cioè di case coloniche abitate da contadini che, fin dal Medioevo, le hanno usate, oltre che come abitazioni, anche come veri e propri centri di produzione e di autoconsumo. Alle origini, esse erano – nella parte della casa destinata alla produzione – costituite da pochi locali nei quali il contadino conservava i suoi attrezzi per coltivare il terreno; ma aveva anche il tempo per badare ad altri lavori che avrebbero dato più consistenza alla sua economia, in particolare all’allevamento del bestiame. Per metter su una piccola azienda bisognava però allargare gli spazi coperti e aumentare i confini del terreno. Era necessario anche realizzare una cantina – c’erano vicini i vigneti – e riattivare il pozzo, metter su il trappeto, il fienile, e l’orto; e perchè non creare un aranceto, alzando alte pareti per proteggere dai venti gli agrumi? Poi nasceva l’esigenza di una Chiesa. Ecco, l’impianto della masseria si presentava sempre più ampio e sicuro. Proprio per l’esigenza di sicurezza, esse dovevano essere delle vere e proprie piccole fortezze, ed è per questo che erano costruite solide mura di protezione e talvolta piccole torri di avvistamento. Le masserie quindi divengono fortificate e munite di tutto ciò che era necessario alla vita del tempo. Le masserie vivono ancora oggi e la loro monumentalità è testimonianza di una cultura rurale complessa e molto articolata.

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